Gli amanti
E immobile resta l’attesa,
succube e vittima, tra le tue delicate dita di donna: creatura senz’ombra, candida, quanto basta da non aver timore.
Mentre spira il silenzio d’incandescenti danze gitane, al corposo stridere del grezzo violino: così struggente da far male, così vero da spezzare il piacere.
Persi nell’incoscienza,
al calor tiepido del tocco sublime; colmi d’estasi e amanti complici, sino al supplizio delle carni, allo scoprire nuove forme dell’essere dannati.
Così bella da ferire gli occhi,
così necessaria da divenire il mio sangue.
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